Descrizione
Il filo rosso ondeggia sul mio collage surreale
Big nude, surfaces in motion – Fotomontaggio digitale basato sulla campionatura e rimontaggio di foto di Helmut Newton, Big Nude, 1980 e Gabriele Basilico, Berlino, 2001-2002
La Saga della Linea Rossa
“Il filo rosso” sottile che attraversa i miei quadri e che in Concetto Lineare sono riuscita, assieme a Motorefisico, a rendere “tangibile”, è l’elemento che tesse la trama invisibile di geometrie relazionali tra cose apparentemente distanti tra loro per forma e significato che prendono vita nei paesaggi metafisici dei miei collage surreali. Questi si compongono di frammenti di foto e disegni di architetture, opere d’arte, installazioni, ma anche infrastrutture, tralicci, corpi, animati o inanimati, forme archetipiche, linee di tensione, personaggi fiabeschi o mitologici.Tutti assieme, riescono ad essere rappresentativi delle mie ossessioni sul processo creativo e progettuale e in generale del mio immaginario di riferimento.
Il fil rouge attraversa questa molteplicità di immagini cucendo la trama di un unico racconto visivo.
Ma il filo rosso è anche l’occhio di chi osserva, lo sguardo che scorre, scivola, registra, elabora. Oggetto bidimensionale, linea spezzata ma continua che unifica lo spazio, schiaccia e afferra le linee della prospettiva, le direzioni sul piano. Entra ed esce dalla scena poiché non si interrompe mai. È segno che trasforma il quadro ma sottolinea altri segni. Si sovrappone all’immagine, inventa un nuovo tracciato rileggendo e rielaborando ciò che è già dato, ciò che è già presente
nell’immagine.
Il filo rosso è sintesi astratta del senso che io attribuisco al progetto, in architettura o nell’arte. Nasce e si sovrappone ad altri segni, è rielaborazione del già dato, plusvalore di significato e forma, riscrittura di un nuovo testo, alfabeto di nuovi segni generati da altri segni, che può riconfigurarsi e riprodursi all’infinito dando sempre nuovi scenari.
Il filo rosso rende oggettivo l’impalpabile.
Il filo rosso è la memoria di uno sguardo di un istante sulle cose che ha intercettato. È la memoria selettiva del mio sguardo parziale. Traccia visibile del passaggio, in quel luogo o in un frammento di spazio limitato bidimensionale, altrimenti destinato a perdersi. Linea continua ma spezzata attraversa l’immagine riorganizzandone lo spazio, costituisce un nuovo ordine disgregandone l’assetto apparente delle geometrie. Segno senza interruzione che disallinea, afferra e schiaccia altri segni esistenti sul piano, non ha inizio e non ha fine perché è un progetto aperto. Prosegue indicando una direzione anche se non si sa verso dove…
Cecilia Anselmi
CONCETTO LINEARE – TUTTE LE OPERE –
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